Il debutto di Maria Grazia Chiuri nell’Haute Couture di Dior

Maria Grazia Chiuri ha presentato la sua prima collezione di Haute Couture nel giardino del Musée Rodin, a Parigi.

Il debutto di Maria Grazia Chiuri nell'Haute Couture di Dior

Il giardino labirintico, racchiuso in forma di giardino segreto, è l’immagine che ha guidato Maria Grazia Chiuri per la sua prima collezione di Haute Couture.

Affascinata dalle molteplici interpretazioni di questa forma archetipica, si è resa conto che il suo avventurarsi nel mondo Dior era stato molto simile all’entrare in un labirinto dove la via dell’uscita era costellata da quei fiori, quelle piante, quelle figure allegoriche che fanno parte dell’iconografia di questi luoghi e che rimandavano all’immaginario di Christian Dior.

Così sono nati straordinari abiti da sera che nei loro colori cangianti, polverosi, evocano il trascorrere delle stagioni. Mentre Claude Lalanne ha immaginato che i fiori, i rovi, le farfalle della costume jewelry poggiassero sui corpi pronti a riprendere vita.

La memoria diventa il motore di una storia nuova che travolge la grammatica della Maison, per riattivarla in proporzioni che sono impronta dei corpi delle donne di oggi.

Il debutto di Maria Grazia Chiuri nell'Haute Couture di Dior

Così c’è il pizzo disarticolato e rimontato sull’organza, ci sono i tulle plissettati nei colori Fairy Tales sovrapposti in architetture del corpo leggere e maestose. Sono invece fantasmagorie gotiche in versione punk i cappelli e le maschere di Stephen Jones.

Chiuri si ricollega alla veggenza e la trasforma in arte che decora le superfici degli abiti: stelle ricamate riemergono dal tulle oro, simboli dei tarocchi dipinti a mano sulle superfici bianche degli abiti lunghi.

Ecco allora una serie di interpretazioni dell’uniforme maschile da sera che diventa incisione di una femminilità contemporanea. La Bar Jacket scomposta e ricomposta fino a diventare cappa. Ampie gonne pantalone, anche a pieghe, perfette, che rivelano il raso laterale.

È il desiderio di bellezza che guida questo viaggio, dove lo smarrirsi diventa capacità di crescita. Così al termine Chiuri immagina un grande ballo, come alla fine di molte favole. Liberatorio e indimenticabile.