Stephanie McCarter reinterpreta i simboli mitologici del libro Gucci Gift 2017

Una rivisitazione della mitologia in chiave moderna. Stephanie McCarter, docente universitaria di Lettere classiche, ripercorre la storia di Icaro e degli altri personaggi mitologici che hanno ispirato le illustrazioni di Ignasi Monreal per il libro Gucci Gift 2017.

Stephanie McCarter reinterpreta i simboli mitologici del libro Gucci Gift 2017

Un semplice mortale sostenuto in volo da ali di cera che si sciolgono al sole, facendolo annegare in mare. Icaro, il ragazzo che vola troppo in alto, rappresenta il desiderio e le conseguenze dello spingersi oltre i limiti umani. La storia ha una morale ben precisa: chiunque tenti di eguagliare gli Dei è destinato a cadere.

Questo è solo uno dei tanti significati che scalpitano all’interno del mito. Una seconda lettura, infatti, lascia emergere prove di astuzia miste ad espressioni artistiche da parte dei personaggi della storia.

Il padre di Icaro, Dedalo, rappresenta l’artigiano perfetto, la cui arte fu la causa dei continui scontri con Minosse, il re tiranno di Creta. Pasifae, la regina, indotta da Poseidone a desiderare un toro bianco, chiese aiuto a Dedalo il quale realizzò per lei un costume da giovenca aiutandola così a conquistare il toro. Dedalo, allora, progettò il labirinto dove confinare il Minotauro, il mostro concepito da questa unione. Quando l’ateniese Teseo andò a Creta per uccidere la creatura metà uomo e metà toro, Dedalo suggerì ad Arianna di consegnare al giovane valoroso un gomitolo, per ritrovare l’uscita del labirinto una volta uccisa la bestia. Lo scontro tra il re e Dedalo si fece sempre più acceso, tanto che Minosse, stanco dei suoi furbi stratagemmi, decise di imprigionarlo insieme al figlio Icaro. Così i due fuggirono costruendo le delicate ali di cera.

In questa visione del mito, l’arte e l’ingegno non sfidano soltanto gli ordini di un sovrano, ma superano i limiti imposti dalla natura stessa.

La storia è anche l’allegoria di un viaggio circondato da insidie. Elettrizzato dal volo, Icaro dimentica di essere prudente. La saggezza, associata alle persone mature piuttosto che ai giovani impulsivi, sembra noiosa e ordinaria ai suoi occhi tanto da disobbedire alle raccomandazioni del padre e sfidare la sorte. Forse la prudenza non è poi così noiosa come sembra.
Senza alcuna via di mezzo gli esseri umani non possono intraprendere un percorso estremo, sfidare all’improvviso le barriere imposte dalla natura è un dono che appartiene solo agli Dei. L’artista, in quanto uomo, non deve uscire fuori dai binari e tentare di eguagliare il divino. Il mito ci lascia davanti a considerazioni opposte, seppur veritiere.

Da un lato l’arte consente a Dedalo di scappare, dall’altro è la causa della sua disgrazia. Icaro riesce a volare, ma ne paga un prezzo altissimo.

Il mito, prima di diventare tragico, descrive la stupefacente capacità dell’uomo di spingersi oltre i confini imposti: sta a noi scegliere se condannarne o elogiarne i protagonisti per le scelte intraprese.

Dedalo e Icaro insegnano che il desiderio di ribellione può rappresentare un pericolo per l’uomo, ma senza di esso non sarebbe possibile spiccare il volo.