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MFW: Francesca Liberatore FW22. Il toccante omaggio all’Ucraina

Finisce mano a mano fra modelle ucraine e russe e un minuto di silenzio lo show di Francesca Liberatore FW22, dove un gioco si trasforma in abiti che hanno stampate stanze e soluzioni e domande.

“Each man kills the thing he loves, each man kills the thing he loves…”!
da Querelle de Brest di Rainer Werner Fassbinder

Ogni atto di creazione è, prima di tutto, un atto di distruzione. Una nuova vita richiede il sacrificio di una vita già compiuta poiché la distruzione è una delle leggi della natura come la creazione.“… sono cresciuta con la convinzione d’essere una pacifista pronta a sparare…”.

La prima cosa che si impara non è l’atto, ma il gesto dell’atto. L’abito è la sua idea, ma nell’indossarlo il corpo la uccide. Enigma irrisolto quello dell’omicidio. Unico compiacimento, l’autocommiserazione dell’assassino.

Un punto di domanda sui trench, pistole, indizi, stampati e ricamati ovunque a contrasto nero su bianco, fluo su grigio fumo. Le linee si spezzano creando asimmetrie con cui giacche e maglie, abiti e robe manteau giocano ad allacciarsi e annodarsi.

O ancora diventano ambienti su completi cinturati e giacche boxy, piantine dettagliate della scena del crimine con complessi jacquard in cui le tonalità del lilla predominano tra beige rosati e cammello. L’ambiguità tra le possibilità genera il mistero, svelando gli attori come i sei personaggi coinvolti nel dramma, maschere escritte dalla stilista di presunti indiziati, icone del Fashion Business.

Il gioco incede tra i boot bicolore bianco/nero, rosso/nero, abbinati alla mantella in crepe a ruota, al soprabito dark con tracce del delitto floccate in rosso, ai completi jacquard blu notte, giacca quilted e pantalone a vita alta.

…Cosa porta in viaggio una modella?”, celato in una borsa in pelle body shaped? Resta sulla scena la vittima, osservando come dall’alto il suo ineluttabile destino. Pulserà ancora quel suo cuore in maglia intarsiata fluo e viola sotto cui risalta a grandi lettere, Francesca Liberatore?

Special thanks to:
Accademia Belle Arti di Brera @accademiabelleartibrera
Ex Chiesa di San Carpoforo patrimonio dell’Accademia
Giuseppe Di Piazza
per la preziosa presenza all’evento con le sue letture
Un Caro Amico
per il sound design
Hair & MakeUp: @beppedeliaofficial

Credits: © Courtesy of Francesca Liberatore PR

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Pubblicato da
Rosalba Radica

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