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Il Savoir-Faire delle scarpe décolleté J’adior

Il fiocchetto in nastro è sempre stato uno degli accessori femminili più apprezzati… È raro non trovarlo da qualche parte sui capi di una donna”, scriveva Christian Dior nel suo Piccolo Dizionario della moda. Svelate in occasione della prima sfilata Dior immaginata da Maria Grazia Chiuri, le scarpe décolleté J’adior sono decorate da un nastro ricamato in modo artigianale.

Per seguire la realizzazione di queste calzature, occorre recarsi nell’entroterra fiorentino, in un atelier familiare di ricamo. Tra centinaia di bobine di filo, le macchine da cucire realizzano, sotto lo sguardo attento delle sarte, i nastri ecru adornati da firme “J’adior” nere in rilievo. Queste iscrizioni sono create a partire da un solo filo nero: occorre quindi separare a mano le singole lettere. Le sarte tagliano i nastri che vengono disposti su grandi pannelli in organza.

Ogni singolo nastro richiede oltre settantacinquemila punti di cucitura: per realizzare questi ornamenti per ogni paio di scarpe sono necessarie tre ore e mezza di lavoro.

Poi, appuntamento negli atelier della Maison Dior per seguire la confezione di questa scarpa décolleté in pelle di vitello verniciata nera, montata su un tacco di sei centimetri e mezzo. Questo tradizionale tacco battezzato “pied-de-chèvre” si ispira a un modello immaginato per la sfilata haute couture autunno-inverno 1962. Riconoscibile dalla forma delicatamente ricurva, conferisce un portamento leggero e disinvolto.

Per ottenere questo tacco così particolare, l’artigiano l’ha modellato a mano in una resina fino a ottenere la forma perfetta, quella che coniuga estetica ed equilibrio ideale. Poi, seguendo lo schizzo, scolpisce su un ceppo di legno una forma che aiuterà il modellista nella creazione dei cartamodelli degli elementi in pelle. Posiziona sulla forma un foglio di PVC e traccia le linee di base della scarpa. Quando i cartamodelli sono pronti, si passa alla scelta delle pelli. Lo sguardo attento dell’artigiano esamina e scruta, mentre le sue mani toccano, misurano, segnano con destrezza le imperfezioni. La qualità della calzatura ha inizio dalla scelta dei pellami.

Dopo aver ritagliato i 32 elementi in pelle e inserito rinforzi in alcuni punti, posiziona la tomaia su una forma realizzata in base alle misure esatte delle J’adiorpoi la passa al vapore. Grazie alle variazioni di temperatura, l’artigiano può mettere in forma la pelle. È un lavoro istintivo. Il tacco sarà poi sorretto da una punta metallica che lo attraversa e mantenuto da qualche chiodo supplementare. In questo modo la stabilità è assicurata.

L’artigiano posiziona manualmente la suola della calzatura, poi un macchinario la preme sull’insieme. Una volta confezionate, le J’adior sono sottoposte a un controllo di qualità approfondito: pelle, cuciture, rinforzi, tutto viene verificato prima che la scarpa sia pulita e lucidata.

Credits: © Courtesy of Christian Dior Couture

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Pubblicato da
Rosalba Radica

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