Dior, Il Savoir-Faire della borsa J’adior

Presentata in occasione della prima sfilata di Dior firmata Maria Grazia Chiuri, la borsa con pattina J’adior è un vero e proprio statement. Racchiude i nuovi codici della Maison: il passante consente di portarla a mano per uno stile deciso, mentre la firma J’adior in metallo dorato è un’esclamazione di gioia.

È nell’entroterra fiorentino, nella culla del savoir-faire pellettiero italiano, che viene realizzata la borsa J’adior.

Tutto inizia dalla scelta dei pellami, selezionati in modo rigoroso. È Marco a occuparsene, forte di un’esperienza di quarantadue anni, con la sua mano abile e il tocco esperto. La pelle deve essere perfetta per poterla tagliare con una lama seguendo i cartamodelli dei ventidue elementi della borsa.

Poi un artigiano applica in rilievo sul nastro dorato la scritta Christian Dior Paris, che troverà posto all’interno della borsa, e fissa le sei lettere di “J’adior” sul passante. Queste ultime sono mantenute da un gioco di pressione che consente di non rovinare la pelle. Poi l’artigiano applica tre strati di vernice nera e uno strato di fissante su tutti i profili della borsa J’adior.

Arriva quindi il montaggio del corpo della borsa, in cui le parti vengono cucite le une alle altre grazie al “marcapunto”, ispirato al savoir-faire della realizzazione dei bauli, al tempo stesso resistente ed estetico. Riconoscibile dalla sua forma grafica, sottolinea le curve della borsa e dona un tocco senza tempo.

Per terminare, la catena dorata e incisa con centinaia di piccole “CD” viene posizionata tra i due manici per consentire di portare la borsa a spalla o a tracolla.