Dolce&Gabbana, l’Alta Moda sul palcoscenico dei laboratori della Scala

Nella cornice dei laboratori del Teatro alla Scala, Dolce e Gabbana ha presentato la nuova collezione di Alta Moda

Domenico Dolce e Stefano Gabbana presentano la loro nuova collezione di abiti da sogno a Milano, nella cornice dei Laboratori del Teatro alla Scala. Unendo l’opera lirica, le nuove generazioni e le lavorazioni d’alto artigianato dei laboratori italiani.

Mescolando tessuti, forme e dettagli ispirati a Giuseppe Verdi, la maison italiana presenta una delle collezioni di Haute Couture più belle dell’anno.

La partenza è spettacolare e simbolica: i laboratori milanesi del Teatro alla Scala, il luogo dove nascono scenografie e abiti delle opere rappresentate sul palcoscenico lirico più importante del mondo. ”Abbiamo scelto questo luogo per celebrare la manodopera e l’artigianato italiani”, racconta il duo. “Qui come nella nostra sartoria, l’estro e la manualità italiano sono celebrati nel loro splendore. Cultura e moda accomunati dall’umanità del saper fare. Un messaggio fortissimo, qualcosa che il mondo sogna, desidera e vuole conoscere”.

Dolce&Gabbana, l’Alta Moda sul palcoscenico dei laboratori della Scala

Su tutto aleggia lo spirito di Giuseppe Verdi, compositore carismatico legato a doppio filo con il Teatro alla Scala. Che sembra materializzarsi sul catwalk nelle prime uscite, quando nella sala riecheggiano le note del Va, pensiero tratto dal Nabucco.

Ad aprire la parata dei 101 look è un gentleman raffinato, stretto nel completo doppio petto, total black. In testa un’elegante tuba. Annodata al collo, una immacolata sciarpa di plissé.

Numerose stampe della collezione sono state create partendo dalle locandine originali e dagli spartiti del teatro conservati gelosamente nell’istituzione milanese. Tra manifesti del Nabucco trasformanti in felpa e ricamati di paillettes, grafiche del Falstaff scelte per il knitwear di un piccolo pull, cornici del Rigoletto per ornare una polo fino agli spartiti de La traviata, che diventano stampe sulla seta di camicie e di pigiama.

In un gioco di rimandi che cita l’Aida, i Vespri siciliani o l’Otello si rincorrono jeans dalle broderie importanti, coat di pelliccia, sontuose giacche damascate e pant in velluto dai fregi araldici, vestaglie dannunziane, completi da prima scaligera, mantelle di velluto e felpe dagli ornamenti barocchi, maglie parlanti con l’effige verdiana. In un trionfo di eleganza maschile, punteggiato da un tocco di eccentricità.

Un omaggio all’Italia e alla sua cultura. Al savoir faire e all’alto artigianato tricolore. Con uno show che incanta.