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“Seditious Simplicity”: Reportage Prada Resort 2020

La sfilata Resort 2020 di Prada sovverte la complessità. Le immagini di Willy Vanderperre seguono i movimenti aggraziati e l’attitudine decisa di chi attraversa gli spazi di Piano Factory a New York. Colonne rosa lucido che irrompono in mezzo al cemento grezzo, prospettive dinamiche e effetti di distorsione visiva contribuiscono a offrire un’interpretazione alternativa della semplicità familiare e sediziosa della collezione.

Il contesto offre una reinterpretazione di classici, una nuova prospettiva sul linguaggio comune della moda. La collezione Prada Resort 2020 presenta un punto di vista alternativo sul familiare, una semplicità sediziosa. In contrasto con la crescente complessità del mondo, la collezione fa un passo indietro verso il sincero, il puro e il vero e propone un inaspettato mezzo di sovversione: l’eleganza come sedizione.

Un linguaggio di iperclassicismo viene ricalibrato, dando vita a una sintassi nuova. Gli abiti sono paradigmatici: soprabiti, blazer con bottoni in ottone, gonne leggere, maglioni a trecce, ensemble funzionali. Gli outfit sono realizzati con materiali naturali singolari: popeline di cotone, drill e gabardine, faille, pelle e scamosciato. I motivi sono semplici gessati e quadri, micro decorazioni floreali e ricami a fiori genuinamente naif.

La palette è sobria e spazia tra blu, azzurro pallido, vivaci tinte multicromatiche, colori tonali. Ci sono accenni ad archetipi dell’eleganza e dell’autentico glamour. Le sciarpe rimandano a boa di paillettes e tra i gioielli compaiono orecchini a pendente e sautoir di perle barocche.

La collezione è incentrata sull’intimità, sulla vicinanza, l’attenzione ai dettagli, l’idea di fatto a mano, e rimanda quindi all’individuo, il suo potere e la sua forza. I contesti mutevoli aprono alla reinterpretazione, a dicotomie suggestive – ricco vs. umile, gioventù vs. tradizione, paesaggio urbano vs. natura, uptown vs. downtown. Il contesto di New York impregna i capi di una specifica memoria culturale, offrendo una prospettiva distintiva, paradossale rispetto alla loro universalità.

© Willy Vanderperre

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Pubblicato da
Rosalba Radica

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