Ungaro, Puglisi e la corona ribelle

Da tre anni devotissimo nel rileggere i codici della maison Ungaro, Puglisi spiega: “Stavolta mi sono ispirato a una principessa ribelle come Stephanie di Monaco”.

La silhouette è centrale anche per Fausto Puglisi, che ha presentato la sua collezione per Ungaro ispirandosi agli anni Ottanta di Parigi, gli stessi che hanno decretato il successo della maison. Il tutto, ovviamente, rivisto e riletto secondo lo stile del designer, in modo tagliente ed immediato.

I primi look sintetizzano tutto. Le ruche da alta couture, le stampe, i grafismi e i romanticismi sono asciugati e si innestano sul color-block. I colli multistrato segnano la parte superiore del corpo e il fascino della borghesia, mentre tessuti come garza e crinoline sono usati anche di giorno, perché lo stilista vuole abbigliare chi sa portare la corona con un tocco di ribellione.

Stephanie di Monaco negli anni 80, un’anima ribelle e autentica. È a lei che Fausto Puglisi ha pensato nel disegnare la collezione primavera-estate 2017 di Ungaro, che parla a un mondo trasversale, spaziando dalla sexyness assoluta a un côté più quotidiano.

Il nero assoluto riveste i top architettonici a balze di gazar, le gonne di pelle e gli abiti dallo spacco profondo. Una monocromia che lascia presto spazio al colore.

Grafismi floreali rivestono il tubino monospalla stretto in vita, ricami di pois tridimensionali si stagliano su una base di paillettes per le gonne dal back grafico, caban budoir sono accostati a gonne sharp.

Gli anni 80 conquistano la scena, tra tute con rouches di seta color avorio, leggeri abiti plissettati verde acido e più strutturati dress segnati da un anello metallico sul fianco.

Il finale è un tripudio di jacquard floreali in colori accesi, attinti da stampe di archivio, che suonano come un omaggio alla storia della maison. Puglisi docet.

Credits: © Courtesy of Emanuel Ungaro Press Office