Burberry | Flagship store al 121 di Regent Street

Per celebrare la trasformazione del Flagship Store di Regent Street, Riccardo Tisci ha commissionato all’artista londinese Graham Hudson la creazione di un’opera d’arte unica e dal carattere ambizioso.

Burberry | Flagship store al 121 di Regent Street

Sisyphus Reclined” è un’installazione interattiva creata per il flagship store di Regent Street, un’ardita esplorazione di temi come la vita, la morte, la psicologia, l’intelligenza artificiale, la religione, l’umanità e molto altro. Nella mitologia greca, Sisifo è il ladro condannato dagli dèi a spingere per l’eternità un enorme macigno sul pendio di una collina, per poi lasciarlo rotolare nuovamente a valle. La condizione umana raccontata in questo mito è l’ispirazione alla base dell’opera di Hudson. L’impalcatura a tre piani in Regent Street comprende robot che creano sculture, eseguono scansioni 3D, usano stampi e calchi.

L’opera include persino una palestra e riprende l’idea del corpo celebrata nell’era classica, unita all’ossessione moderna per l’apparenza e il narcisismo. “È una storia sulla vita e sulla morte, in forma di scultura“, afferma Hudson. “Su cosa significhi “fare”, che si tratti di oggetti, idee, corpi o se stessi, e sul modo in cui “facciamo”. Un insieme di idee sulla struttura del potere e del desiderio, e sull’elaborazione del pensiero”.

“Il progetto ha spinto la capacità fisica dell’edificio al suo limite”, dice parlando del 121 di Regent Street, che dal 1888 al 1910 è stato uno spazio espositivo noto come “The New Gallery”.

Burberry | Flagship store al 121 di Regent Street

Ho provato un grande entusiasmo nel vedere l’approccio di Burberry, aperto a nuove possibilità”, aggiunge Hudson. “Credo che il fatto che Londra sia sempre stata un cantiere fin dall’arrivo dei Romani abbia esercitato un’influenza sempre presente nel mio lavoro. Le impalcature e le macerie rappresentano una sorta di messa in scena, di facciata. Non esiste alcun luogo neutro. Non esiste uno spazio in cui esporre un’opera d’arte che non porti significato. Il contesto è tutto. La storia di questa boutique, prima galleria e poi auditorium, è stata determinante quando all’inizio ci siamo confrontati sul significato di questo spazio e su ciò che potrebbe accadere qui dentro”.

Fino al 26 ottobre

121 Regent Street
Londra W1B 4HS