Intervista | Il futuro della fotografia di Moda è gender fluid con Domenico Donadio

Intervista a Domenico Donadio, Fashion Ph & Founder ID SUPERLATIVE che racconta come si evolve lo scenario della fotografia di moda sempre più gender fluid

Intervista | Il futuro della fotografia di Moda è gender fluid con Domenico Donadio

Di solito un fotografo di moda è sempre affiancato da un team di professionisti. Quanto sono importanti le persone di cui ti circondi?

Sono un fotografo di moda e senza un team di professionisti le mie foto sarebbero discrete. Indispensabile una stylist che non solo sappia abbinare vestiti ma che abbia una visione a 360º gradi della moda contemporanea, rispettando sempre il mood del set fotografico. Non meno importante sono i modelli. I modelli contemporanei devono avere personalità, non mi interessa la bellezza, la bellezza è comune, la personalità è unica. Cerco la forza e l’unicità. Sono necessari anche dei bravi make up artists e hairstylists per dare ancora più stile allo shooting. Alcune volte mi avvalgo anche un set designer per allestire e coordinare la parte scenografica di uno studio fotografico o di una location. Da solo faccio ben poco. Sarà anche scontato ma l’unione fa la forza e rende tutto possibile!

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Come si organizza un set fotografico?

Ogni set fotografico è differente quindi il modo di operare è variabile. Solitamente si parte da un’intuizione, da un sogno o da una visione. Si inizia una ricerca in base all’idea, si cercano delle immagini di ispirazione e si crea un moodboard da seguire. Il mood viene discusso dal team e si adatta allo scenario pratico. Subito dopo si va alla ricerca della modella o i modelli giusti che possano incarnare l’anima dello shooting. La stylist (sempre in linea al mood) inizia la ricerca degli abiti e accessori giusti. Successivamente si passa alla fase di scatto, la modella dopo essere stata truccata e vestita deve interpretare lo spirito della visione iniziale, io guidandola cerco di fissare con la mia fotocamera gli attimi più emozionanti. Poi si passa alla fase dello sviluppo fotografico e della post produzione.

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Lavori con L’Officiel, Glamour, Bazaar, Elle e tanti altri magazine importanti. Il tuo prossimo passo?

Non lavorare più con loro, l’editoriale ormai è un format vecchio. Non serve a nessuno, non serve al magazine e non serve al fotografo. I Magazines in passato facevano leva sulle pubblicità dei brand, oggi sempre più brand investono nei social network o su altre piattaforme. Quindi non avendo risorse gli editoriali hanno abbassato il loro livello qualitativo. Allo stesso tempo i magazine vendono meno quindi è una vetrina most useless per gli addetti ai lavori. Il magazine stampato ormai è per i nostalgici, quelli per le nuove generazioni sono sostituiti dalle varie piattaforme social.

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Quale sarà il futuro della fotografia di moda?

Nei prossimi 5 anni la fotografia e il sistema moda cambieranno più velocemente di quanto sia accaduto negli ultimi 30 anni. Si farà sempre più uso del 3d, si potranno realizzare spazi dove ambientare modelle, realizzare avatar per set fotografici senza limiti di immaginazione. Già oggi è possibile ricreare un set fotografico su Marte o far volare una modella nello spazio. Nei fashion stores grazie al 3d sarà possibile avere un vestito su misura senza spreco di tessuto. Le agenzie di modelle saranno sempre meno utili, ci saranno app in grado di mettere in contatto modelli e clienti in modo diretto, senza i costi aggiuntivi per entrambi. Le fotocamere altamente performanti e i software permetteranno di cambiare ogni singolo oggetto nell’immagine grazie all’intelligenza artificiale. Naturalmente la differenza sarà sempre e comunque nelle idee e nelle visione prettamente umana. Cambieranno i mezzi ma la differenza è (e sarà sempre) nell’elemento umano. Nessun software o app potrà sostituire l’intelligenza e la creatività dell’uomo.

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Stanno cambiando anche i valori etici della moda?

Certamente, oggi la moda guarda con sempre più interesse alla sostenibilità, si cerca di usare stoffe e materiali che non danneggino il pianeta. Si cerca di essere più inclusivi possibili, senza soffermarsi sulla sola bellezza estetica della modella: oggi non importa il colore della tua pelle, la tua età, il tuo fisico, se hai qualcosa da raccontare va bene tutto. La differenza di generi si assottiglia sempre di più, un abito maschile può essere indossato da una donna, come un abito femminile può essere indossato da un uomo senza pregiudizi legati al passato. Il mondo diventa sempre più fluido. Si respira un’aria di libertà senza troppi preconcetti, ma siamo solo all’inizio: bisogna ancora lavorarci molto, il gender fluid è si una realtà ma che purtroppo non persuade ideologie ancorate al passato.

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Da dove nascono le tue idee per creare un set fotografico?

Non ho una ricetta magica, ogni processo creativo parte da esigenze diverse. Sicuramente tutte le idee le trovo nel mio bagaglio culturale. La fotografia è cultura. Visito musei, vado al cinema, leggo, osservo quello che succede per strada, mi documento su tutto quello che succede nel mondo. La curiosità mi porta a studiare e imparare ogni giorno qualcosa che non conoscevo. Il potere creativo è pura conoscenza.

Chi sono gli artisti che ammiri?

Non mi sento un’artista e non considero artisti tantissimi fotografi. Per me gli artisti sono altri. Io amo Caravaggio, Raffaele, Michelangelo, Leonardo, Tiziano, Antonello da Messina, Canova, Bernini, Brunelleschi, Dante, Traiano, Vespasiano, Augusto, Leopardi, Galileo, Cristoforo Colombo, Lorenzo dei Medici, ecc. La lista è abbastanza lunga. In poche parole amo tutte le persone che in un certo momento con coraggio e dedizione hanno cambiato in qualche modo il mondo. I miei influencers sono differenti.

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Con quali parole vuoi concludere questa intervista?

Impegniamoci ad essere sempre gentili e cortesi con le persone. Cerchiamo di essere sempre più coraggiosi nell’esprimere i nostri pensieri senza aver paura del giudizio altrui. Impariamo ad essere liberi, impariamo ad amare culture e idee diverse, rispettiamoci tutti, nessuno ha torto o ragione. Viviamo nello stesso mondo ma lo guardiamo solamente da prospettive diverse. Viaggiamo di più. Studiamo di più. Amiamoci di più. Facciamo l’amore. La bellezza salverà il mondo. Ne sono fermamente convinto.

Credits: © Domenico Donadio @domenicodonadiofotografo