Addio a Kenzo Takada, pioniere della moda giapponese in Europa

Kenzo Takada, primo designer giapponese a stabilirsi in Francia, è morto di Covid-19 a 81 anni, a Parigi, all’ospedale americano di Neuilly-sur-Seine, lasciando dunque questo mondo durante la Fashion Week di Parigi.

Addio a Kenzo Takada, pioniere della moda giapponese in Europa
Kenzo Takada in 2019 Source: Joel Saget/AFP via Getty Images

Il designer giapponese Kenzo Takada, fondatore del brand globale di moda Kenzo è morto ieri vicino a Parigi. Noto per le sue stampe grafiche ed eccentriche, è stato il primo designer giapponese ad avere rilievo sulla scena della moda Parigina.

Il genio giapponese, anfitrione della moda, vittima del Coronavirus. Aveva 81 anni.

Parigi ha amato subito il designer giapponese Kenzo Takada, divenuto negli anni Settanta, maestro del Flower Power, gli stampati floreali che lo stilista mischiava in un’esplosione di colori alle fantasie camouflage.

Un amore nato fin dal 1965, anno in cui il giovane Kenzo, quinto di sette figli, nato nel 1939 nella prefettura giapponese di Hyogo, decise di stabilirsi nella Ville Lumiere, dopo il diploma preso nella scuola di moda Bunka Gakuen, a Tokyo, che aveva appena aperto agli uomini.

Parigi stregata dalla magia colorata di Kenzo, gli aveva aperto subito le porte delle sfilate, primo stilista giapponese a conquistare le passerelle parigine, in un’epoca in cui i nomi in calendario erano Pierre Cardin, Dior, Chanel.

A Parigi Kenzo ha vissuto e lavorato ed è morto all’età di 81 anni, spegnendosi all’ospedale di Neuilly-sur-Seine a causa del Coronavirs.

Anche se Kenzo Takada o “Jungle Jap” come si chiamava aveva lasciato il suo marchio nel 1999 (ora la maison è del gruppo Lvmh) è rimasto un emblema di stile internazionale.

La sua morte arriva appena 4 giorni dopo che il marchio ha mostrato la sua collezione Primavera Estate 2021 alla Paris Fashion Week.

 «Mi fa piacere che dicano che ho influenzato le persone, ma in realtà sono io ad essere influenzato da loro. Il mondo in cui vivo è la mia influenza». Diceva sempre a chi gli rendeva il merito: dal power flower, all’animalier, ai colori sgargianti, queste le sue firme negli anni.